Cos'è
L’installazione tratta il tema universale della pace e del disarmo, in tutto il mondo e in particolar modo a sostegno del popolo palestinese.
È composta da una rete da pesca, che regge delle altalene simbolo di gioco, liberazione e di distacco dalla difficile realtà in cui vivono i popoli oppressi dai conflitti.
Le altalene accolgono dei bambini avvolti nel lenzuolo, triste immagine/simbolo che dai paesi vittime di guerra arriva ai nostri occhi ormai da anni.
La rete è uno dei simboli della Kefiah palestinese, che rappresenta il legame intrinseco di questo popolo con il Mare.
I bambini sono realizzati con farina sale e acqua, per noi beni facilmente reperibili, mentre per le popolazioni vittime di guerra spesso rappresentano beni difficilmente accessibili.
Il popolo palestinese sta dimostrando di fronte a tutto il mondo una resilienza incredibile, ma ha bisogno di sentire il sostegno da parte di tutti noi: parlare dei Palestinesi vuol dire non dimenticare, ciò fa sì che loro esistano al di là di chi ha scelto di non riconoscere la loro identità. Non rinunciando a ricordare gli altri Paesi ovunque coinvolti in conflitti, ormai da tempo immemore.
Le panchine della stazione marittima saranno alternativamente occupate da sagome di cartone raffiguranti personalità riconosciute a livello internazionale per le loro azioni messe in campo a sostegno della Pace e del disarmo nel mondo. L’effetto che si vuole creare con questa parte dell’installazione è quello di invogliare il pubblico che visiterà la Stazione Marittima a sedersi a fianco di queste “sagome”, per leggere e conoscere la storia degli “Operatori di pace” ricordati, come se i visitatori stessero “dialogando” realmente con loro.
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Installazione ideata da Cinzia Porcheddu e realizzata da Cinzia Porcheddu con la collaborazione volontaria di amici, parenti e di alcune persone di Porto Torres, coinvolte nella manifestazione per la Palestina svoltasi il 30 settembre 2025 a Porto Torres.
A chi è rivolto
Tutti