L’allarme sulle possibili conseguenze del decreto “Destinazione Italia”, che consentirebbe alle grandi aziende di non procedere al risanamento dei siti inquinati, provoca la sollevazione dei rappresentanti dei comuni della rete dei Siti di interesse nazionale (Sin), di cui fa parte Porto Torres. Martedì, a Roma, nella sala stampa del Parlamento, si terrà una conferenza congiunta con gli altri enti locali, a cui parteciperà l’amministrazione comunale turritana.
«Ci opponiamo con fermezza – sottolinea il sindaco Beniamino Scarpa – a qualsiasi iniziativa governativa volta a cancellare il principio “chi inquina paga”. È questo, infatti, l’aspetto ampiamente negativo che emerge dal decreto. Da tempo seguiamo con estrema attenzione i progetti di bonifica approvati e in corso di approvazione nel nostro sito, partecipando alle conferenze di servizio e attuando un’azione di pressione per accelerare le procedure. Non intendiamo di certo assistere passivamente all’approvazione di leggi che possano contribuire a bloccare questo processo virtuoso, volto al risanamento e al riutilizzo dei siti inquinati». «Rifiutiamo nettamente – aggiunge l’assessore all’Ambiente, Gavino Gaspa – l’ipotesi di un condono tombale sui risanamenti che devono essere garantiti per legge dalle aziende che hanno inquinato. Nessuno sconto può essere fatto a chi deve adoperarsi per la bonifica. Martedì l’amministrazione comunale sarà a Roma – conclude Gaspa – per ribadire l’importanza di procedere al risanamento dei siti e la netta contrarietà a qualsiasi ipotesi di cancellazione, presente e futura, del principio “chi inquina paga”».