Questa mattina si è tenuta in Piazza Eroi dell’Onda (nota anche come Piazza della Renaredda) la cerimonia in memoria dell’equipaggio del peschereccio Onda, colpito il 6 maggio del 1943 dalle cannonate di un sommergibile inglese al largo dell'Asinara dopo essere salpato da Porto Torres con il compito di rifornire di pescato la città e il territorio durante la Seconda Guerra Mondiale. I 9 marinai a bordo furono costretti a salpare andando incontro a un tragico destino sebbene qualche giorno prima avessero segnalato la presenza di un sottomarino nemico nelle acque del Golfo. Dei 9 “eroi semplici” si salvarono soltanto in due gettandosi a mare.
Alla presenza delle autorità civili, militari e religiose del territorio, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, delle Associazioni Civili locali e delle famiglie dei Caduti, l’Amministrazione Comunale ha rinnovato il tributo di riconoscenza a questi uomini semplici, ma straordinari, che pagarono con la vita il loro servizio alla collettività.
Dopo il raduno nella piazza, il sindaco Massimo Mulas, accompagnato dalla comandante della Polizia Locale Maria Caterina Onida, ha deposto una corona d’alloro ai piedi della palina segnaletica inaugurata nel 2023 in occasione dell’80° anniversario, che riporta incisi i nomi dei 9 marinai dell’Onda. Don Salvatore Masia, parroco della Basilica di San Gavino ha quindi impartito la benedizione in memoria dei caduti e a seguire, sulle note solenni del “Silenzio”, il primo cittadino ha pronunciato il suo discorso commemorativo:
«Oggi siamo qui per ricordare i nove Eroi a cui questa piazza è intitolata. Il loro sacrificio, compiuto nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, rappresenta un esempio di coraggio e dedizione. L’Onda, con i suoi nove marinai, pescava per rifornire di cibo la popolazione di Porto Torres e dei paesi vicini. Quel tragico mattino del 6 maggio 1943, mentre l’imbarcazione era impegnata nella pesca a strascico nei pressi di Punta Falcone, venne colpita dalle cannonate del sommergibile britannico Safari, che aprì il fuoco da una distanza di appena 550 metri. L’attacco non lasciò scampo: il peschereccio affondò rapidamente. Si salvarono solo due fuochisti: Antonio Gavino Sanna e Giovanni Sposito. Altri sette uomini morirono in mare, tra cui Ciro Valente, deceduto dissanguato. Una tragedia che colpì profondamente l’intera comunità turritana, privata di uomini che ogni giorno affrontavano il mare per sfamare chi era rimasto a terra. Nel luglio 1947 il relitto dell’Onda fu riportato a galla: ad accoglierlo una folla commossa. Da allora, il ricordo di quei pescatori è diventato memoria collettiva. Come ogni anno, oggi ci ritroviamo per dire che il loro sacrificio – e quello delle loro famiglie – non sarà mai dimenticato.»
I nove marinai dell’Onda erano: Emilio Acciaro (marinaio), Paolo Bancalà (marinaio), Salvatore Fois (marinaio), Giuseppe Sandolo (comandante), Antonio Striano (pratico di bordo), Ciro Valente (marinaio) Michele Zeno (capo pesca) Antonio Gavino Sanna (fuochista), Giovanni Sposito (fuochista)