Dal 24 ottobre l’acqua erogata da Abbanoa, gestore della rete idrica, risulta non potabile a causa del superamento del parametro “cloriti” e non è utilizzabile come bevanda e per la preparazione degli alimenti. La Giunta comunale ha stabilito due giorni fa di chiedere alla società che gli importi dovuti dai cittadini per le bollette, a partire da quella data, siano calcolati esclusivamente in base al consumo dell’acqua grezza erogata.
«Da quasi un mese nelle case di Porto Torres arriva acqua non potabile, come hanno confermato le analisi effettuate dall’Asl. Lunedì scorso l’amministrazione comunale ha deciso, ufficialmente, di chiedere alla società Abbanoa che per tutto il periodo di vigenza dell’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua per fini alimentari vengano applicate tariffe più basse, indicando nelle bollette il solo costo dell’acqua grezza. Questo perché i disservizi non possono ricadere sulle spalle dei cittadini», sottolinea il sindaco Beniamino Scarpa. «Abbiamo dato incarico all’avvocatura comunale – aggiunge l’assessore ai Rapporti con il gestore del servizio idrico, Mauro Norcia – di procedere anche all’azione di recupero dei crediti vantati dal Comune nei confronti di Abbanoa per una cifra pari a 707mila euro, per costi di gestione che risalgono agli anni 2006 e 2007 e relativi a prestazioni e spese sostenute dal Comune di Porto Torres per conto di Abbanoa, a supporto della gestione del servizio idrico integrato». L’amministrazione comunale è in attesa di ricevere comunicazioni dall’Asl sullo stato dell’acqua della rete idrica cittadina per l’adozione dei provvedimenti conseguenti.