L'uso del linguaggio dell'arte audiovisiva e il coinvolgimento della comunità locale per rafforzare il racconto della realtà: così alcuni giovani aspiranti registi si sono confrontati con la tecnica del “video partecipativo”, un progetto promosso dall'associazione 4CaniperStrada e patrocinato dal Comune di Porto Torres nell'ambito di “Ciak”, un laboratorio ideato per imparare a creare documentari che si è svolto nella sala della Casa delle Associazioni.
Il progetto, sostenuto dalla Regione Sardegna e realizzato in collaborazione con Archivio Memorie Migranti e Zalab, ha mostrato le grandi potenzialità dell'uso degli strumenti audiovisivi come mezzo per la comunicazione sociale. Il percorso ha coinvolto un gruppo di giovani di Porto Torres, gli studenti del liceo magistrale di Sassari e i rifugiati e richiedenti asilo di un centro di accoglienza a Sarule che hanno raccontato storie di vita e sguardi inediti dalla Sardegna contemporanea. L'1 e il 2 dicembre si terrà nella sala del Museo del Porto l'evento finale che prevede la presentazione dei cortometraggi. Il “video partecipativo” è una tecnica di produzione filmica che si basa su processi di partecipazione e condivisione tra film-maker e i soggetti coinvolti nel lavoro. A Porto Torres i riflettori dei giovani documentaristi si sono accesi su alcuni abitanti e frequentatori della zona oltre il Ponte Romano. Semplici storie quotidiane come quella della vedova di un pastore di Fonni venuto a cercare fortuna nell'ex petrolchimico o di due pescatori diportisti che hanno raccontato come si possa sopravvivere oggi in una città che deve convivere con la grave crisi del settore produttivo. «È un progetto che è stato sicuramente stimolante per chi vi ha preso parte e che alimenta percorsi volti alla scoperta di aspetti poco conosciuti della nostra comunità – sottolinea l'Assessore alla Cultura, Antonella Palmas – dando la possibilità di raccontare il territorio con un nuovo linguaggio e lasciandoci in eredità testimonianze importanti sul tessuto sociale. Vogliamo rivolgere l'attenzione ad attività che svolgano una lettura profonda, oltre che temporale, del paesaggio». Il lavoro è stato racchiuso all'interno del documentario (R)Esistenze, frutto di una ricerca sul campo fatta di incontri con luoghi e persone per descrivere gli aspetti della trasformazione industriale e del cambiamento nella comunità di Porto Torres. «Un documento interessante anche nei contenuti – conclude l'Assessore – e che presenteremo pubblicamente per valorizzare il lavoro dei giovani aspiranti film-maker».