Parole e musica. E tante tracce d’inchiostro, quelle lasciate dal poeta e scrittore Fabrizio Pittalis, riconosciute come “opere che promuovono la cultura e il nome di Porto Torres nel mondo”. Con questa motivazione il Sindaco Beniamino Scarpa ha consegnato nei giorni scorsi, nelle mani di Gigi Pittalis e Lia Ruggiu, genitori di Fabrizio Pittalis, la civica benemerenza concessa dall’amministrazione comunale all’artista ventiseienne scomparso nel 2007. O meglio: “trasferitosi su Venere”, come ama spesso pensare e ripetere il papà Gigi durante le tante occasioni pubbliche in cui è impegnato a presentare le opere del figlio Fabrizio. La cerimonia si è svolta nella sala conferenze del Palazzo del Marchese. E, c’era da aspettarselo, è stata una cerimonia non banale: la consegna dell’atto adottato dalla Giunta comunale e condiviso dal Consiglio comunale si è trasformata, infatti, in un vero evento culturale.
Apertura con le due poesie di Fabrizio, “Irreparabile” e “Azenara”, recitate da Frankie Fancello e accompagnate dal suono della chitarra di Francis Milia. Poi la musica, con i brani “La realtà non esiste” e “Alfonsina y el mar”, interpretati da Lia Ruggiu ed eseguiti alla chitarra da Francis Milia e Alessandro Pinna. Ancora parole, con il pezzo “Un buffone”, tratto dalla raccolta inedita di Fabrizio Pittalis ''17 Gerani appassiti'', letto e interpretato dall’attore Maurizio Giordo. Non è mancato nemmeno il toccante ricordo del professore di Lettere di Fabrizio, Agostino Brianda. «È stata una bellissima serata – ha commentato il sindaco Beniamino Scarpa – ed è stato importante valorizzare il lavoro di questo giovane scrittore attraverso un appuntamento così intenso e stimolante, assieme alla famiglia, agli amici e a quanti hanno condiviso il percorso artistico di Fabrizio Pittalis, che ha lasciato tante tracce davvero interessanti e significative». «Ringraziamo il sindaco Beniamino Scarpa e il presidente del Consiglio, Ivan Cermelli, che rappresentano la città, per questo importante atto di riconoscimento verso nostro figlio e verso le sue opere, quelle già pubblicate e quelle che devono ancora esserlo», ha aggiunto Gigi Pittalis. «Sono tanti i lavori inediti di Fabrizio – conclude Pittalis – e il nostro impegno è quello di condividere con l’opinione pubblica tutti gli scritti che nostro figlio ci ha lasciato».