Questa mattina, nella sala Giunta del Comune di Porto Torres, si è tenuta una riunione tra i tecnici di Terna, i sindaci e i rappresentanti dei comuni di Porto Torres, Sassari, Sorso e Castelsardo, per approfondire gli aspetti legati alla realizzazione di un elettrodotto interrato tra Fiume Santo e Punta Tramontana.
«L’incontro – sottolinea il sindaco Beniamino Scarpa – è stato programmato per chiarire dubbi e perplessità sull’impatto che avrà l’opera, per avere informazioni dal gestore della rete elettrica sulla tipologia di intervento e sulle procedure che verranno utilizzate». Il cavo interrato, è stato spiegato dai tecnici, farà da supporto al Sapei, l’elettrodotto sottomarino tra Fiume Santo e la Penisola, per evitare i “fuori servizio” del collegamento che possono creare ripercussioni sul sistema elettrico sardo e nazionale. Il cavo funzionerebbe come riserva dell’infrastruttura già realizzata da Terna, aumentando l’affidabilità e la disponibilità di energia elettrica. «I delegati della società ci hanno illustrato il progetto e ci hanno garantito che il cavo verrà interrato prevalentemente lungo la strada provinciale costiera», aggiunge l’assessore all’Ambiente, Gavino Gaspa. «Terna ci ha comunicato, inoltre, che se si dovessero presentare necessità di modifiche al tracciato, dovute per esempio a opere di urbanizzazione già esistenti, solo allora si avvieranno le procedure per eventuali espropri. Si tratta di una rassicurazione importante poiché si sta intervenendo a ridosso di un’area Sic, ad alto pregio ambientale. Per quanto riguarda i possibili espropri, l’azienda ci ha spiegato di aver “mappato” i terreni prossimi all’area d’intervento, ma che solo successivamente saranno eventualmente individuati quelli necessari alla realizzazione dell’opera», prosegue l’assessore.
L’incontro è servito anche per fare ulteriori approfondimenti sull’attuale funzionalità del cavo Sapei. «Ci è stato riferito che l’elettrodotto marino sta lavorando a pieno regime, utilizzando una potenza che oscilla tra gli 800 e i 1000 megawatt, scongiurando così i dubbi sull’effettivo e pieno funzionamento dell’opera sottomarina. Va ricordato che il cavo Sapei sta fornendo energia soprattutto in uscita anche per l’importante quota prodotta da fonti rinnovabili in Sardegna. La stabilità della rete garantisce un risparmio: la piena operatività del sistema e l’assenza di disfunzioni o blackout, infatti, intervengono anche sul costo dell’energia, che aumenta quando il Sapei non è pienamente funzionale», conclude l’assessore. Il progetto del cavo interrato è, al momento, nella fase autorizzativa.