Grande partecipazione a Porto Torres agli eventi legati alle celebrazioni autunnali in onore dei Martiri turritani

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Devozione, tradizione, musica e arte. Sono gli ingredienti degli eventi organizzati a Porto Torres in occasione delle celebrazioni autunnali dedicate ai Martiri turritani Gavino, Proto e Gianuario

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31 ottobre 2023

Devozione, tradizione, musica e arte. Sono gli ingredienti degli eventi organizzati a Porto Torres in occasione delle celebrazioni autunnali dedicate ai Martiri turritani Gavino, Proto e Gianuario. Il ricco calendario degli appuntamenti, molti dei quali patrocinati dall’amministrazione comunale, ha preso il via il 25 ottobre, il giorno del dies natalis con il solenne pontificale presieduto dall'arcivescovo  Gian Franco Saba nella Basilica di San Gavino. Nel corso della celebrazione liturgica è stata anche conferita l’ordinazione diaconale al seminarista di Sennori Emanuele Piroddu e, al termine, si è tenuta l’inaugurazione di un grande trittico pittorico donato alla comunità turritana dal maestro Odo Tinteri che raffigura il ritorno di Proto e Gianuario nell’Isola, i due santi che predicano il Vangelo sul Monte Agellu e l’apparizione in sogno di Gavino, precedentemente decapitato, che li invita a tornare a Turris per andare incontro al suo stesso destino, nella consapevolezza di ricevere la giusta ricompensa nell’alto dei cieli. Si tratta dell’ultima opera offerta alla città dall’artista nato a Porto Torres e trasferitosi da giovanissimo a Genova, attraverso la quale ha voluto omaggiare la Basilica di San Gavino e la fede nei confronti dei Martiri fortemente radicata nel territorio. Alla cerimonia di inaugurazione è intervenuto anche il presidente del Consiglio Comunale, Franco Satta. Il giorno seguente l’adiacente sala Gonario ha ospitato la presentazione dei risultati delle ricerche condotte sugli ipogei della chiesetta di San Gavino a Mare dall’epigrafista Giuseppe Piras insieme allo speleologo Pier Paolo Dore. I due esperti hanno spiegato le differenze tra il contenuto delle più antiche fonti agiografiche relative ai Martiri e ciò che invece è radicato nella tradizione popolare. L’incontro, organizzato dal giornalista Emanuele Fancellu, ha quindi posto l’accento sull’importanza per una comunità di conoscere il proprio passato in modo da distinguere tra realtà storica e leggenda e rispettare così il proprio patrimonio culturale. La giornata conclusiva delle celebrazioni, venerdì 27, è stata aperta dalla messa nella chiesa di Balai Lontano alla quale è seguito uno dei momenti più suggestivi delle celebrazioni: la tradizionale processione di figuranti in costume tradizionale a piedi e a cavallo, curato dall’Associazione Etnos-Li Bainzini che ha raggiunto la spiaggia di Balai dove attendevano in rada le imbarcazioni a vela latina condotte dalle associazioni AssoVela e La Prana. Il Parroco Salvatore Masia ha quindi benedetto le barche e tutti i partecipanti al corteo. Contemporaneamente nel boschetto adiacente numerosi artisti hanno preso parte all’estemporanea di pittura organizzata dalla TNT Global Art, immortalando sulle loro tele tutti i colori e le emozioni legate alla tradizione dei Martiri Turritani. Alcuni dei dipinti prodotti nel corso della giornata sono stati trasferiti nel Palazzo comunale dove resteranno in mostra fino alla premiazione delle opere vincitrici, in programma lunedì 6 novembre nella sala del Consiglio comunale, dove una commissione di esperti ne sceglierà sei che vi resteranno permanentemente e si aggiungeranno alla collezione di quelle selezionate nel corso delle precedenti edizioni. Tutta la passione dei Martiri turritani è stata inoltre impressa in modo magistrale nell’incisione xilografica creata dall’artista Giovanni Dettori, insieme a 7 suoi allievi, la cui stampa è stata donata alla comunità e sarà esposta nel Palazzo del Marchese quando l’edificio sarà nuovamente la sede istituzionale del Comune. L’opera xilografica è la più grande al mondo (3.60 metri x 2.50) ed è stata presentata al pubblico in occasione dell’inaugurazione della mostra “OttoMani” nel nuovo laboratorio xilografico dell’incisore, in via Petrarca. L’intensa tre giorni di eventi si è infine conclusa nella Sala Filippo Canu di Corso Vittorio Emanuele con la presentazione dell’opera “Gonnario di Torres” scritta da Alessandro Soddu, docente di Storia Medievale dell'Università degli Studi di Sassari. Il testo, presentato insieme all’autore dal Prof. Antonello Mattone, è incentrato sulla figura di Gonnario, Re-giudice di Torres dal 1127 al 1154, emblematica della storia sarda dei secoli centrali del medioevo, quando l’isola era pienamente partecipe delle vicende politiche internazionali. All’età di quarant’anni Gonnario abbandonò il potere per abbracciare la vita monastica a Clairvaux, finendo per essere annoverato, nel Seicento, tra i beati dell’ordine dei Cistercensi.
«Anche quest’anno – ha dichiarato l’assessora Maria Bastiana Cocco – la stretta collaborazione con molte associazioni culturali cittadine e la generosità degli artisti affezionati alle tradizioni della nostra città, hanno permesso di sviluppare eventi in cui la componente storica si è intrecciata perfettamente con quella emotiva legata al culto dei santi martiri a cui il territorio è profondamente legato. Un senso di comunità che è emerso nel corso di ogni appuntamento di questa intensa tre giorni»

La processione a Balai Lontano
La processione a Balai Lontano

Ultimo aggiornamento: 24/04/2024, 11:12