Il 15 settembre il primo cittadino di Porto Torres chiuderà l’Ufficio Anagrafe e Stato Civile per tutta la giornata e riconsegnerà al Prefetto la delega di Ufficiale del Governo.
«Si tratta di una forma di protesta molto forte, contestuale in tutti i Comuni italiani – afferma Beniamino Scarpa – alla quale si è arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali. I sindaci non vogliono peggiorare la qualità della vita, ma cercare di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i diritti dei cittadini. Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente. Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare e noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi. La protesta che i Comuni e l’ANCI stanno facendo non è la protesta della “casta” – conclude Beniamino Scarpa – ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni e il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili». Il sindaco ha anche scritto al Prefetto, informandolo del fatto che «i relativi uffici del Comune, riguardanti in particolare la tenuta dei registri di Stato Civile e di popolazione, potranno subire sospensioni temporanee nel corso della giornata lavorativa nell’erogazione dei relativi servizi».
Porto Torres, 13/09/2011