«In relazione alle notizie apparse in questi giorni sui quotidiani locali inerenti la volontà della giunta regionale di implementare i collegamenti tra la Sardegna e la penisola ricorrendo al noleggio di cinque unità navali – scrive il sindaco – non posso esimermi dal rivendicare a gran voce, per il territorio del Nord Ovest, la reistituzione dello storico collegamento Porto Torres-Livorno. L’area del Nord Ovest è ricca di produzioni casearie, ortofrutticole e agropastorali. Le merci si muovono su mezzi gommati che necessitano di un collegamento diretto che bypassi l’utilizzo della Sassari-Olbia, strada in cui negli anni si sono verificati numerosi incidenti mortali. Una linea che prevedesse come punto di partenza Porto Torres alleggerirebbe il carico di mezzi pesanti sull’arteria diminuendo, conseguentemente, il rischio di incidenti. Si può, inoltre, ipotizzare un aumento dei volumi di traffico derivanti dall’attivazione del processo produttivo della chimica verde, che necessiterà di vettori per la fase import/export delle materie prime lavorate negli impianti di Porto Torres».
Ad avvalorare le richieste del primo cittadino «esistono i numeri del collegamento estivo della Saremar, Porto Torres-Vado Ligure. La linea ha fatto registrare, in tre mesi, un movimento di mezzi guidati per il trasporto merci che può essere stimato, dai dati parziali, in circa diecimila metri lineari. Sono cifre importanti, che testimoniano la necessità dell’implementazione di collegamenti tra il Nord Ovest della Sardegna e la penisola che possano permettere alle produzioni tipiche della nostra Isola di rafforzare il loro ruolo preminente all’interno del mercato agroalimentare nazionale ed europeo. Sottolineo, poi, che rispetto al porto di Olbia lo scalo di Porto Torres, a partire da oggi vedrà il progressivo termine dei collegamenti effettuati da Saremar, Moby, Grimaldi Lines e il ridimensionamento dei collegamenti di Grandi Navi Veloci. A ciò si aggiunge il futuro incerto di Tirrenia, società di cui, a tutt’oggi, non si conoscono le prospettive».
Il sindaco, nella lettera, illustra la difficile situazione delle aziende dell’indotto. «Si rischia di creare un effetto domino per tutte le aziende della nostra industria portuale che rischia di subire un tracollo, considerati anche gli effetti sui traffici marittimi a causa della recente chiusura dell’impianto Cracking del petrolchimico. Centinaia di famiglie della mia comunità vivono oggi grazie agli stipendi erogati dalle aziende dell’indotto che, in seguito al ridimensionamento delle rotte, sarebbero costrette ad effettuare ingenti e pesanti tagli al personale. E’ necessario, quindi, un riequilibrio complessivo nella ripartizione dei collegamenti con la penisola all’interno del sistema portuale Olbia-Porto Torres».
Il sindaco ricorda che «sono stati investiti milioni di euro di soldi pubblici (e sono previsti ulteriori finanziamenti per la messa in sicurezza dei moli di ponente e la rimozione della secca storica nella banchina Dogana-Segni) nella realizzazione di nuove banchine che sono state realizzate per accogliere navi e traffici». «Chiedo formalmente – conclude Beniamino Scarpa – che la Regione, nelle proprie politiche dei trasporti, istituisca il collegamento navale, annuale, tra Porto Torres e Livorno. Auspico che la richiesta della mia comunità, che già vive un periodo di grave sofferenza a causa della crisi dell’industria chimica, trovi un positivo riscontro».
Porto Torres, 15/09/2011