Nella primavera del 1943 ventiquattro colpi di cannone sparati da un sommergibile inglese distrussero il peschereccio “Onda” e spezzarono le vite di sei degli otto membri dell’equipaggio. A distanza di settant’anni ai martiri dell’Onda verrà dedicata Piazza della Renaredda, sul Lungomare cittadino. Lo ha stabilito la Giunta comunale.
Il peschereccio “Onda”, il più grande che a quell’epoca solcava le acque del Golfo dell’Asinara, venne attaccato da un sommergibile inglese. Morirono il pratico di bordo Antonio Striani, i marinai Paolino Baccalà, Emilio Acciaro, Salvatore Fois, Ciro Valente e il capo pesca Michele Nole. Si salvarono solo in due, i fuochisti Giovanni Esposito e Antonio Sanna. Il destino di questo equipaggio è ancor più tragico se si analizzano gli eventi che portarono quel giorno i pescatori turritani a prendere la via del mare. Non fu, infatti, una precisa scelta, ma una via obbligata: le autorità intimarono l’uscita nonostante i marinai avessero denunciato già in precedenza la presenza di un sottomarino inglese nelle acque del Golfo. Non vennero creduti e, in pratica, furono mandati a morire.
«La pagina dei martiri dell’Onda è una delle più tristi della storia della nostra città. Questi eroi - sottolinea il sindaco Beniamino Scarpa - non potevano essere dimenticati e per questo, a settant’anni dai tragici fatti, abbiamo deciso di ricordarli intitolando loro una delle piazze più frequentate, piazza della Renaredda, proprio davanti al mare del Golfo dell’Asinara». L’intento manifestato dalla Giunta è quello di far realizzare entro breve tempo anche un monumento dedicato ai martiri dell’Onda.