«La continuità territoriale su Porto Torres è compromessa»

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«Manifesto le mie enormi preoccupazioni e quelle di tutta la mia comunità in merito al pesante ridimensionamento dei collegamenti marittimi in atto nello scalo di Porto Torres».

Data:

20 settembre 2011

Inizia così la lettera inviata oggi dal sindaco Beniamino Scarpa al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e al Presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, in seguito al progressivo ridimensionamento delle linee marittime nello scalo di Porto Torres.

«Già da metà settembre sono stati sospesi i collegamenti di Saremar e Moby Lines, rispettivamente per Vado Ligure e Genova, e la compagnia Grandi Navi Veloci ha ridotto da quattro a tre i collegamenti settimanali con Genova. In questo scenario – scrive il sindaco – si aggiunge la sospensione della tratta Barcellona-Porto Torres-Civitavecchia a partire dal mese di ottobre. Il futuro incerto di Tirrenia non permette, in questo momento, di poter valutare la disastrosa incidenza che un’eventuale, ulteriore, riduzione delle corse avrebbe sul territorio del Nord Ovest e su tutta quell’area produttiva della Sardegna che fruisce dello scalo di Porto Torres come porta d’accesso al Nord Italia e all’Europa».  Beniamino Scarpa sottolinea che «la situazione del nostro porto, finora uno dei più importanti scali italiani per numero di passeggeri e merci, è drammatica: i destini di centinaia di persone sono legati all’industria portuale. Le imprese ad essa collegate  stanno mettendo in cassa integrazione i propri dipendenti. È a rischio il futuro di tante famiglie che sopravvivono grazie a questa industria». In questa partita è in discussione «il diritto inalienabile della continuità territoriale sia delle merci che dei passeggeri  tra l’Isola e il resto del Paese, e segnatamente il ruolo che, in questo contesto, svolge lo scalo di Porto Torres. A subire l’effetto disastroso del ridimensionamento dei collegamenti saranno i comparti caseario, ortofrutticolo, agropastorale, manifatturiero, della distribuzione e, pesantemente, quello turistico. Come se ciò non bastasse leggo nella stampa, con preoccupazione, che  sarebbe intenzione della Regione Autonoma della Sardegna attivare la continuità territoriale per le merci tramite un collegamento Olbia-Piombino. Questo sarebbe grave e insensato, sia perché Olbia è già abbondantemente collegata con Livorno, sia in considerazione degli annunciati interventi sulla strada Sassari-Olbia con ogni immaginabile conseguenza sul traffico su gomma. È necessario, a questo punto, fare un’urgente riflessione sulla perequazione del sistema regionale dei trasporti e sul ruolo che, in questo contesto deve essere svolto dalla mia comunità e dal suo porto. Sarà necessario che tale riflessione coinvolga, oltre che la Regione e la Provincia di Sassari, gli enti locali del territorio, l’autorità portuale, gli operatori portuali e gli armatori. Lo scalo di Porto Torres, già in crisi a causa del ridimensionamento dei traffici legati al petrolchimico in dismissione, non può tollerare ulteriori tagli. Il porto è una delle industrie principali della città e in questo momento la sua stessa esistenza è messa in discussione da scelte che non tengono conto né delle sue potenzialità, né della sua importanza geografica, tantomeno della grave crisi che stiamo attraversando». «Chiedo, in ragione di quanto sopra – conclude il sindaco Beniamino Scarpa – che vengano convocati urgentemente gli Stati Generali del Trasporto Marittimo, coinvolgendo tutte le istituzioni e i privati che hanno competenze e ruolo in materia, e candido Porto Torres come sede istituzionale per accogliere tale incontro».

Porto Torres, 20/09/2011

«La continuità territoriale su Porto Torres è compromessa»
«La continuità territoriale su Porto Torres è compromessa»

Ultimo aggiornamento: 24/04/2024, 11:12