Da tempo le banchine dello scalo marittimo di Porto Torres sono oggetto di un frequente abbandono di oli esausti. L’amministrazione comunale e la Capitaneria di Porto vogliono mettere un freno al fenomeno: per questo motivo stamani il sindaco Sean Wheeler e il neocomandante Paolo Bianca si sono confrontati con l’obiettivo di individuare una strategia comune per risolvere il problema.
«Chi sporca non solo fa una danno all’ambiente – sottolinea il sindaco Sean Wheeler – ma rovina l’immagine della nostra città. Il nostro porto è in continuità con il centro di Porto Torres, eppure c’è chi continua ancora a scambiarlo per una discarica, gettando un rifiuto altamente inquinante come l’olio esausto». Non si tratta solo di oli lasciati dalle imbarcazioni ma, con tutta probabilità, anche di residui delle lavorazioni su auto, moto e altri automezzi. «I cittadini devono sapere che è assolutamente vietato depositare questi tipi di rifiuti in porto. Da circa un mese – ricorda il sindaco – è aperto l’ecocentro, in via Fontana Vecchia: è lì che devono essere conferiti gli oli esausti, tra cui i residui delle lavorazioni meccaniche. Invito perciò i cittadini a recarsi all’ecocentro: avranno tutte le informazioni per un corretto, e legale, smaltimento all’interno della struttura». «Per quanto riguarda gli olii esausti provenienti dalle imbarcazioni sia da pesca che da diporto – afferma il comandante Bianca – ho già incontrato il locale rappresentante di Federpesca per affrontare insieme la problematica trovando grande collaborazione ed ho fissato un incontro con il gestore del servizio di raccolta olii esausti in porto per chiedergli di installare un apposito contenitore, da posizionare a ridosso delle banchine, in modo che i proprietari delle barche abbiano a disposizione un punto di raccolta ove versare l’olio a scadenze prefissate, almeno due volte al mese. Vogliamo evitare questa cattiva prassi dell’abbandono indiscriminato: ho provveduto ad intensificare i controlli in area portuale da parte del personale della Capitaneria di Porto e spero di riuscire ad impiegare un circuito di videosorveglianza per il monitoraggio dell’area – conclude Paolo Bianca – per scoraggiare ulteriormente i cittadini poco attenti al rispetto dell’ambiente».