Più di cinquanta progetti di filiera e sviluppo locale, sui 198 totali ritenuti ammissibili nell’area di crisi turritana, sono stati presentati per Porto Torres e l’Asinara. Le imprese hanno risposto positivamente ai bandi del Pfsl. Nelle prossime settimane la Regione pubblicherà l’avviso per la presentazione delle domande, passo fondamentale per consentire l’ammissibilità delle spese ma anche per determinare l’effettivo fabbisogno delle risorse.
«I progetti di filiera nascono dai tavoli per l’area di crisi durante cui abbiamo fornito gli indirizzi per la spesa di questi finanziamenti in base ai bisogni della comunità», ricorda il sindaco Beniamino Scarpa. In questo quadro sono stati individuati i settori di riferimento: agroalimentare, economia del mare, green economy, servizi e turismo. Nel Pfsl di Porto Torres, che includeva anche i comuni dell’area vasta, la maggior parte delle domande di contributo sono state presentate nel settore del turismo e delle produzioni locali (18,7 milioni), seguite dal manifatturiero e servizi (7,3 milioni), dall’agroalimentare (2,9 milioni), dalla green economy (2,3 milioni) e dall’economia del mare (1,8 milioni). «Per Porto Torres e l’Asinara sono stati presentati più di cinquanta progetti. La risposta è stata positiva. Ci sono tanti imprenditori - aggiunge il sindaco - che hanno compreso l’importanza di cogliere questa opportunità e che hanno manifestato la volontà di avviare nuove attività o ampliare quelle già esistenti». Il Comune ha favorito la partecipazione attraverso uno sportello informativo che ha consentito a molti cittadini di avere notizie sul bando e sulle modalità di presentazione dei progetti. «In questi mesi – sottolinea Beniamino Scarpa – abbiamo potenziato la nostra attività di informazione attraverso lo sportello territoriale aperto dal Comune di Porto Torres nel palazzo di piazza Umberto I. I Pfsl, oltre a permettere la realizzazione di interventi per risolvere le criticità del sistema idrico dell’Asinara, individuano settori di sviluppo che possono essere complementari e che potranno creare nuove economie nel territorio».