Accelerare le procedure di risanamento e di riqualificazione dei territori attraverso un’azione sinergica verso gli enti pubblici competenti in materia ambientale. È l’obiettivo della neonata Rete dei Comuni per la bonifica dei Sin (Siti di interesse nazionale). L’amministrazione di Porto Torres ha firmato la Carta d’intenti condivisa dai centri che ricadono in 39 aree da sottoporre a processi di bonifica.
La legislazione italiana riconosce come Siti d’interesse nazionale i territori in cui la compromissione dei suoli e delle acque è particolarmente estesa. Ad oggi i Sin in Italia sono 39 e i centri che ricadono in tali aree sono 187 per una popolazione di circa 4,5 milioni di abitanti. «Nella riunione che si è tenuta nei giorni scorsi a Mantova, a cui abbiamo partecipato, è emerso un dato: la nostra città ha una situazione favorevole rispetto alle altre, perché nel nostro territorio sono già in essere processi di bonifica con un dettagliato cronoprogramma, due decreti ministeriali e attività di reindustrializzazione come la chimica sostenibile», sottolinea il sindaco Beniamino Scarpa. «Senza dubbio c’è ancora tanto da fare – aggiunge il sindaco – ma rispetto alle altre aree partiamo con un vantaggio. L’alleanza con gli altri comuni può comunque avere ulteriori risvolti positivi per il risanamento e il completamento del processo di riqualificazione. La bonifica dei Sin deve diventare una priorità del Governo nell’ambito della necessaria politica di manutenzione del Paese. Le aree Sin rappresentano un’emergenza ambientale ma sono anche una risorsa se si considera che attraverso la bonifica si può procedere al rilancio delle attività industriali esistenti per lo sviluppo dei cicli produttivi della Green Economy».
«Abbiamo chiesto che nella carta venisse inserito un punto centrale per il nostro comune, e cioè il riconoscimento di una compensazione sociale attraverso iniziative di marketing e di valorizzazione del territorio, come risarcimento per i danni d’immagine provocati, nel tempo, dalla presenza di siti compromessi. La proposta è stata accettata dall’assemblea», afferma l’assessore all’Ambiente, Gavino Gaspa. «La nostra presenza in questa rete – aggiunge l’assessore – ci aiuterà a rafforzare l’azione di pressione nei confronti delle autorità competenti per velocizzare le procedure di bonifica in atto a Porto Torres. Alla riunione di Mantova le delegazioni comunali hanno chiesto al Ministero dell’Ambiente (rappresentato dai massimi dirigenti e dai tecnici dell’Ispra) di accelerare i tempi per le autorizzazioni. Come Comune di Porto Torres – prosegue Gaspa – ci è sembrato opportuno sollecitare la firma dei processi autorizzativi per quanto riguarda il polo verde e l’impianto Taf». I firmatari chiedono al governo la dichiarazione dello stato di crisi ambientale e sanitaria, in modo da poter avviare percorsi di bonifica con carattere di massima urgenza.
Tra le priorità individuate nel documento ci sono: l’adozione di un provvedimento affinché la Cassa depositi e Prestiti finanzi con “asse ad hoc” la messa in sicurezza, nei siti prioritari, dei fattori di rischio per salute e matrici ambientali e l’individuazione delle destinazioni d’uso; la garanzia di adeguate risorse economiche e umane al Ministero dell’Ambiente, all’Ispra e alle Agenzie regionali per la Protezione dell’Ambiente per rendere sempre più efficiente la Pubblica Amministrazione deputata per legge alle valutazioni dei progetti, al rilascio delle autorizzazioni e alle attività di monitoraggio e controllo; l’adozione di un provvedimento che preveda di destinare ai comuni che ricadono nei Sin i proventi derivanti dai beni confiscati alla criminalità organizzata; il risarcimento a ristoro del danno d’immagine causato nel tempo dalla presenza del sito inquinato.