La legge sul “Piano Casa” rischia di ritardare l’approvazione del Puc, del piano regolatore portuale e i progetti di sviluppo delle aree produttive di Porto Torres. Il sindaco Beniamino Scarpa contesta un articolo del provvedimento approvato lo scorso 8 novembre dal Consiglio regionale, attraverso cui si privano, di fatto, i Comuni della potestà urbanistica nelle aree industriali. Per questo il primo cittadino ha chiesto al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e a tutti i consiglieri regionali di cancellare quello che viene ritenuto «un atto d’esproprio delle competenze urbanistiche, che potrebbe avere ripercussioni gravissime sul futuro di Porto Torres».
Il Consiglio Regionale, l’otto novembre, ha approvato la legge che modifica il cosiddetto “piano casa”, all’interno della quale ha trovato spazio, nell’articolo 22, anche la riforma della potestà pianificatoria delle aree industriali, assegnata ai consorzi e sottratta, quindi, ai Comuni. «La prima, disastrosa, conseguenza di questo provvedimento del Consiglio regionale – sottolinea il sindaco – sarà l’inevitabile rallentamento nell’approvazione del nostro Piano Urbanistico Comunale, già elaborato dai professionisti e oggi in carico alla Commissione consiliare competente. Alla luce di quanto previsto dalla legge recentemente varata, il piano, infatti, dovrebbe essere completamente rivisto, poiché è stato realizzato tenendo conto delle peculiarità dell’intero territorio comunale e della competenza in materia urbanistica dell’ente locale nell’area industriale. Di fatto la norma preclude alla nostra comunità qualunque ruolo nella progettazione del futuro uso del territorio, ponendo la scelta nelle mani di altre istituzioni e, addirittura, di altre comunità». «Tutto questo è inaccettabile – aggiunge Beniamino Scarpa – perché si è sottratta con un voto inaspettato, e senza nessuna consultazione delle comunità locali, una prerogativa essenziale della sovranità popolare. L’istituzione regionale ha scippato all’ente locale un’indispensabile strumento di sopravvivenza. È come rubare al pescatore la canna da pesca».
Il sindaco definisce il provvedimento «un atto scellerato: da oggi la mia comunità non può neppure programmare il futuro utilizzo della metà del territorio cittadino, la cui riconversione rappresenta una delle nostre principali speranze». Inoltre, nell’area industriale insiste anche il porto «il cui piano regolatore – prosegue Beniamino Scarpa – sta per essere approvato dal Consiglio comunale. Ma pure in questo caso l’ente si troverà costretto a sospendere l’approvazione di un atto già programmato da tempo, con effetti facilmente intuibili su un settore già in bilico dopo la chiusura dello stabilimento petrolchimico e i tagli delle linee passeggeri. Tutto questo accade anche mentre sono allo studio i piani di sviluppo per quelle aree inutilizzate della zona industriale che, dopo decenni, saranno rese disponibili dall’Eni per favorire l’insediamento di nuove attività produttive, molte delle quali saranno, presumibilmente, legate al nascente settore della chimica verde».
«Mi appello – conclude il primo cittadino di Porto Torres – al buon senso, al senso di responsabilità, al senso delle istituzioni, del Presidente della Regione e di ogni singolo Consigliere Regionale, perché venga immediatamente fatta giustizia e venga cancellata una norma che rischia di provocare il collasso di una città già duramente provata dalla crisi economica. Una città ora privata, in maniera beffarda, anche degli strumenti necessari per pianificare il proprio futuro».
Porto Torres, 23/11/2011