Nei giorni scorsi a Sassari si è svolta a Palazzo Ducale una riunione a cui erano presenti il presidente e il direttore generale di Egas, Nicola Sanna e Paolo Porcu, il presidente e il direttore generale del Parco dell’Asinara, Antonio Diana e Pierpaolo Congiatu, il sindaco di Porto Torres e l’assessore all’Ambiente, Sean Wheeler e Cristina Biancu, quindi l’amministratore unico e il direttore generale di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti e Sandro Murtas e, infine, i rappresentanti degli assessorati regionali dell’Industria e della Difesa dell’ambiente. La riunione ha fatto seguito alle richieste presentate all’Egas di riunire un tavolo con tutti i soggetti interessati.
A giugno dello scorso anno la Regione Sardegna, per l’adeguamento del sistema idrico integrato di Cala d’Oliva, aveva confermato lo stanziamento di 3 milioni e 200 mila euro, utili alla realizzazione dei lavori di sistemazione del bacino di raccolta e al rifacimento della rete di distribuzione.
«Lo stanziamento della Regione – ha detto Sean Wheeler – è stato attribuito al Comune di Porto Torres, per cui provvederemo a fare un bando per la progettazione che sarà condiviso con il distretto idrografico sardo, con il Parco dell’Asinara, con l’assessorato regionale all’Ambiente e con il gestore della rete idrica. Attueremo questa procedura e poi valuteremo se proseguire con una modalità di gestione diretta o tramite Abbanoa. Il nostro comune in questi anni ha speso decine di migliaia di euro per sostituirsi al gestore unico. Rifletteremo, perciò, molto attentamente sul futuro della gestione del sistema idrico nella nostra isola parco».
Tra le varie azioni che dovranno essere portate avanti, inoltre, anche quella che prevede una ricognizione sugli importi che le diverse amministrazioni statali presenti sull’isola devono corrispondere al Comune di Porto Torres per il consumo dell’acqua, per il servizio di approvvigionamento e depurazione delle acque.
È convinzione, intanto, che i fondi non saranno sicuramente sufficienti a realizzare i lavori su tutta l’isola. Opere che potrebbero prevedere anche soluzioni innovative ed ecocompatibili, in linea con lo spirito del parco, per la progettualità delle quali sarà necessaria una condivisione anche con lo stesso ente Parco. E se, appunto, gli attuali finanziamenti non possono essere considerati sufficienti, tutti hanno concordato sull’esigenza di imbastire azioni politiche per cercare e ottenere altre risorse e fondi strutturali.