Un’ipotesi che, se confermata, metterebbe a rischio la tutela del patrimonio monumentale turritano. Il sindaco Beniamino Scarpa ha preso, perciò, carta e penna e ha scritto una lettera al ministro dei Beni culturali, al presidente della Regione Sardegna e all’assessore regionale dei Beni culturali, per chiedere che venga “preservato” il distaccamento turritano.
«Nel territorio di Porto Torres – ha scritto Beniamino Scarpa a Giancarlo Galan, Ugo Cappellacci e Sergio Milia – c’è una concentrazione di beni culturali tra le più alte del nostro Paese. Esistono testimonianze ben visibili che risalgono al periodo preistorico e nuragico, al periodo romano e a quello medievale. Un patrimonio monumentale che da anni viene preservato e tutelato grazie alla presenza, nella nostra città, della sede operativa della Soprintendenza dei Beni archeologici di Sassari e Nuoro». Nell’area turritana sono presenti decine di domus de janas, diversi nuraghi, un sito paleontologico, un ponte romano ben conservato, i resti della colonia julia Turris Libisonis con domus e bellissimi mosaici, la basilica romanica di San Gavino e la Torre Aragonese. Questa lunga serie di tesori rischia di rimanere senza tutela e senza un controllo diretto da parte dei professionisti che da anni custodiscono i monumenti. «Sarebbe un colpo durissimo, un provvedimento inaccettabile per le politiche messe in atto a Porto Torres e per le prospettive del nostro territorio, attraversato da una crisi senza precedenti a causa della dismissione del petrolchimico – aggiunge il sindaco – e che ripone proprio nei beni culturali la speranza di una rinascita. Non possiamo di certo permetterci che accada ciò che è successo di recente in altri siti italiani, con la distruzione e la rovina di pezzi importanti della nostra storia. È un patrimonio culturale che non può essere disperso, poiché per la nostra comunità dovrà rappresentare anche un fattore di crescita economica. Chiedo, perciò – conclude il sindaco – che venga garantito il funzionamento della sede operativa di Porto Torres della Soprintendenza dei beni culturali di Sassari e Nuoro».
Porto Torres, 03/11/2011