Dalla preistoria alle difese militari antinave, dalla fondazione di Turris Libisonis al romanico del Medioevo, passando per i siti della Grande Guerra e le colonie penali dell’isola dell’Asinara. Gli studenti e i volontari che hanno partecipato all’edizione 2017 di Porto Torres Asinara Monumenti Aperti hanno raccontato cinquemila anni di storia alle persone che hanno visitato i 29 siti cittadini tra la città e l’isola parco. Sono state 12.114 le firme apposte sui registri.
Un’esperienza che si è arricchita anche grazie alle iniziative speciali realizzate dagli studenti, come la rappresentazione che si è svolta nella Scuola De Amicis: i bambini hanno messo in scena lezioni del 1940, in ambientazioni dell’epoca perfettamente ricostruite, tra banchi di legno, bacchette e calamai. Nello stesso istituto i bambini della scuola dell’infanzia hanno dimostrato come ci si possa divertire senza smartphone o tablet, ma con i giochi di un tempo. Nella Chiesa di Cristo Risorto i visitatori hanno ascoltato i racconti sulla vita di Don Antonio Sanna, indimenticato uomo di fede e cultura, scomparso pochi mesi fa: la memoria è tornata indietro nel tempo, agli anni del cantiere della chiesa voluta dal prete e alla fondazione dei due cori polifonici cittadini, il Coro Polifonico Turritano e i Cantori della Resurrezione. I monumenti più visitati sono stati quelli dell’area archeologica di Turris Libisonis (Palazzo di Re Barbaro e Domus di Orfeo, Terme Maetzke, Domus dei mosaici marini e Terme Pallottino), con 939 firme, seguiti dalla Chiesa di Balai Vicino (809) e dal suo splendido paesaggio davanti al mare del Golfo dell’Asinara, tema quest’ultimo che è stato filo conduttore dell’edizione regionale di Monumenti Aperti. La Scuola De Amicis ha raggiunto ben 673 firme. A seguire la Necropoli di Via Libio 53 (633) e il Palazzo del Marchese (624) con i bambini che hanno presentato per la prima volta a Monumenti Aperti l’esposizione multimediale dedicata ad Andrea Parodi, inaugurata ad aprile. Il percorso monumentale dell’Asinara (Casa dei Fanalisti aperta per la prima volta, Casa del Parco riaperta dopo quattro anni, Cappella Austroungarica, Carcere di Campu Perdu, Domus de janas di Campu Perdu e Ossario) ha ottenuto in tutto 616 firme. Circa 290 persone hanno scelto di utilizzare il servizio gratuito del bus turistico cittadino e del bus navetta per Su Crucifissu Mannu, accompagnati dalle guide turistiche a bordo. «L’impegno dei ragazzi l’abbiamo potuto riscontrare durante le visite guidate – afferma l’Assessora – ed è il principale obiettivo, che anche quest’anno è stato raggiunto. Monumenti Aperti ha un preciso significato: conoscenza, formazione, esperienza vanno a braccetto e consentono ai nostri studenti di avere piena consapevolezza della nostra storia. Per un giorno e mezzo si ribaltano i ruoli, sono loro ad insegnarci qualcosa. Per fare questo sarà sempre indispensabile la collaborazione di una moltitudine di persone e per questo voglio ringraziare tutti coloro che a vario titolo – enti, scuole, proprietari dei monumenti, operai, operatori culturali, organizzatori degli eventi speciali, società, sponsor, associazioni e volontari – si sono messi a disposizione per consentire ai ragazzi di imparare e contemporaneamente insegnare agli adulti la gloriosa storia della nostra città».