«In questi primi tre mesi di amministrazione abbiamo ribadito più volte ad Abbanoa che il livello di sopportazione per i continui disservizi è arrivato al limite. Noi stiamo lavorando a un progetto concreto, quello delle Case dell’acqua, che ci consentirà di dare risposte ai cittadini sia per quanto riguarda l’esigenza di acqua potabile sia sui temi dell’impatto ambientale. Ma la situazione che abbiamo ereditato da Abbanoa è davvero grave e dal gestore ci attendiamo concretamente il rispetto di tutti gli impegni presi con la comunità». Il sindaco di Porto Torres, Sean Wheeler, si aspetta chiarezza dal gestore della rete idrica a più di un mese di distanza dall’emissione dell’ordinanza di limitazione dell’uso dell’acqua per la non conformità dei parametri manganese e alluminio.
«Attendiamo risposte su questo e su altri problemi – aggiunge il sindaco – a partire dalla riduzione delle spese in bolletta per i cittadini per i periodi di non potabilità e dalla presa in carico delle nostre segnalazioni di blocco degli slacci dovuti a perdite, malfunzionamenti dei contatori e indigenza degli utenti». «Su quest’ultimo fronte – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali, Sebastiano Sassu – abbiamo riscontrato diverse situazioni anomale, bollette pazze e piani di rientro certamente non ricevibili da famiglie che si trovano in profonda situazione di disagio economico. Per questo serve uno sforzo decisamente maggiore da parte del gestore della rete. Porto Torres attraversa un periodo di profondo disagio socio-economico, tante persone non possono sostenere le spese. Abbiamo chiesto sin da metà settembre un incontro all’Ente gestore di governo acque della Sardegna (Egas) e solo oggi ci è stato risposto che la riunione è stata programmata per il 19 ottobre a Sassari. In quella sede chiederemo con forza la sottoscrizione di impegni e scadenze chiare, sia sulla qualità dell’acqua sia sulle bollette e gli slacci. Non è tollerabile – conclude il vicesindaco Sebastiano Sassu – che la nostra città rimanga senz’acqua potabile per settimane e che la soluzione individuata dal gestore sia solamente la distribuzione di acqua con le autobotti. A noi non basta».